Aprile 25, 2024

Paralimpiadi di Tokyo a cronometro: inizia l’avventura per Tarlao e Addesi

Paralimpiadi di Tokyo a cronometro: inizia l'avventura per Tarlao e Addesi

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Paralimpiadi di Tokyo a cronometro: inizia l'avventura per Tarlao e Addesi

Un percorso duro di 32 chilometri, scorrevole ma tecnico per via dei diversi strappi e dei pochissimi tratti pianeggianti

 

 

TOKYO È iniziata ufficialmente l’avventura alle Paralimpiadi di Tokyo per Andrea Tarlao e Pierpaolo Addesi, i due alfieri del Team Go Fast tra gli undici atleti della spedizione azzurra in Giappone con la nazionale di paraciclismo del cittì Mario Valentini.

Un percorso duro di 32 chilometri, scorrevole ma tecnico per via dei diversi strappi e dei pochissimi tratti pianeggianti nei pressi del Fuji International Speedway.

La prova C5 (atleti con disabilità motorie) è terminata con la medaglia d’oro sul collo dell’olandese Daniel Abraham Gebru in 42’46”45. In linea con le aspettative le performances di Andrea Tarlao (sesto tempo di 46’12”99) e di Pierpaolo Addesi (nono tempo di 48’37”55) ma con il pensiero alla prova in linea di venerdì 3 settembre (alle 9:30 locali, le 2:30 in Italia), come vero campo di battaglia per misurare le proprie ambizioni con i più forti al mondo, per i due azzurri tesserati con la squadra di Roseto degli Abruzzi del presidente Andrea Di Giuseppe.

Così nel dopo gara il friulano Tarlao: “Non ho avuto pretese, ho dato il massimo e il risultato è ben accetto. Una dedica speciale alla mia famiglia, grazie a chi ci ha sostenuto e tifato, ora testa e gambe alla prova in linea di venerdì”.

Con un velo di commozione ai microfoni di Rai Sport, salutando la famiglia e i suoi concittadini abruzzesi, Addesi si è difeso benissimo per rimanere nella top-10 come gara utile per “scaldare le gambe per venerdì dove combattere con gente molto forte e sostenuto da una condizione più che buona. La cronometro non è la mia specialità, siamo qui comunque per dare battaglia. Questa è una categoria dove il grado di disabilità degli avversari è troppo basso. Un po’ questo mi fa rabbia da una parte, ma sono orgoglioso di quello che faccio perché qualsiasi risultato è sempre oro”.

 

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