A Pineto in scena Bianca come la neve tratto da Biancaneve
Sul palco Cristina Cartone, Luca Settepanella e Ottaviano Taddei, quest’ultimo ha curato anche il testo e la regia.
PINETO Bianca come la neve. È questo il titolo dello spettacolo rivolto a bambini e famiglie tratto da Biancaneve dei fratelli Grimm che andrà in scena nel Teatro Polifunzionale di Pineto il 4 dicembre 2022 alle 17,30. Sul palco Cristina Cartone, Luca Settepanella e Ottaviano Taddei, quest’ultimo ha curato anche il testo e la regia. Il costo dello spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo e da Terrateatro, è di 5 euro.L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di Pineto.
Biancaneve è stata narrata in varie forme in tutti i paesi e le lingue del mondo. In genere le fiabe iniziano quando la vita del bambino è giunta, in qualche modo, a un punto morto. In Biancaneve è il rapporto tra la bambina e i suoi genitori a determinare la situazione problematica. Ed è da questo punto focale che si snoda la messinscena di Terrateatro, è questo conflitto tra figlia e madre (matrigna) a dare lo slancio alla rilettura della fiaba. Lo spettacolo metterà in luce la forza interiore di Biancaneve che, compresa la difficoltà di rapporto, si accinge all’impresa disperatamente solitaria di trovare sé stessa. Gli anni che Biancaneve trascorre con i sette nani rappresentano il suo periodo di avversità, di problemi da superare, le sue fasi di sviluppo. La figura genitoriale materna diviene nella storia vittima del gioco edipico tra madre e figlia per conquistare il padre. Dal punto di vista psicologico, sembra essere questo il motivo del conflitto, volersi contendere il padre, la non accettazione da parte della madre/matrigna della bellezza della figlia e del deterioramento della sua di bellezza. D’altro canto, la figura paterna si esprime nella sua debolezza al cospetto della moglie, un padre assente seppure affettuoso. Non riesce a difendere sua figlia né a realizzare un’armonia familiare. Sarà addirittura una figura esterna, il Cacciatore, a salvare la bambina. Tutto il lavoro di messinscena si snoderà attraverso queste fasi fondamentali, senza mai perdere di vista la storia originale. La scenografia, dopo una prima parte in statica (un interno del Palazzo Reale di Biancaneve), si trasforma nel luogo della scoperta e della crescita, in cui anfratti e meandri sembrano essere l’interiorità stessa della protagonista. Così, gli attori hanno il compito di “portare” allo spettatore tutta la forza di Biancaneve. E in effetti, attraverso passaggi simbolici ed episodi pieni di forza rappresentativa, i piccoli spettatori si identificano nell’eroina, ne fanno proprio il messaggio, imparano a riflettere su sé stessi. Lo spettacolo intende riflettere sull’infanzia, sul diritto di crescere e diventare adulti consapevoli, preparati, autonomi. In questo spettacolo i personaggi faranno i conti con l’abbandono, la paura, la scaltrezza, l’ingordigia, la fantasia. Il teatro, grazie al suo linguaggio fatto di immagini, simboli e musica, aiuta gli spettatori ad affrontare il viaggio, all’inizio mano nella mano, per poi proseguire consapevolmente verso la libertà piena, anche da soli.
I suoni originali sono di Alex Ricci, la scenografia e i costumi di Monica Galiffa, le luci di Alessandro Pediconi e la scenotecnica è a cura di Roberto Galiffa.