Aprile 26, 2024

Crisi occupazionale aquilana: interviene Verini

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“La crisi occupazionale aquilana, deve essere affrontata con priorità assoluta!”

L’AQUILA Scrive in una nota Enrico Verini, coordinatore della lista L’Aquila Sicurezza Lavoro, a sostegno del candidato sindaco Americo Di Benedetto. “La crisi occupazionale aquilana, deve essere affrontata con priorità assoluta! La situazione è tale che il Comune deve predisporre azioni forti, anche scavalcando i propri normali ambiti di competenza, perché davvero siamo in un momento drammatico. Persino il sistema della ricostruzione vede tra le proprie maestranze, solo il 14% provenire dalla nostra comunità; questo è ingiusto e, francamente, è intollerabile che sulle nostre disgrazie stia guadagnando il mondo, ma non i cittadini aquilani”. “Cosa proponiamo? Cosa può fare un Comune? Noi giudichiamo molto positivamente iniziative tese a finanziare attività nel nostro territorio, in particolare nel centro storico, come per esempio “Fare Centro”, appena partito. Crediamo tuttavia che sia auspicabile per il futuro un maggiore sforzo a monte effettuando un serio studio sulle prospettive economiche possibili e indirizzare poi gli investimenti verso quelle durevoli e non effimere; si dovrebbe, in sostanza, favorire i finanziamenti verso quelle attività oggi mancanti e che hanno una reale prospettiva di crescita limitando, al contrario, i finanziamenti verso quei settori già saturi in città nei quali, nella migliore delle ipotesi, le nuove attività andranno a sostituirne altre già esistenti, senza un saldo attivo occupazionale. Che senso ha finanziare 1000 bar e nessun bad & breakfast per esempio? Il nostro impegno per il futuro sarà proprio nel dare maggiore forza alla pianificazione. Ecco, un Comune si misura nella sua capacità di pianificare il suo futuro. Accanto a questo – osserva il coordinatore della lista L’Aquila Sicurezza Lavoro – serve una misura straordinaria; sappiamo che le zone franche non sono praticabili per territori come il nostro, a causa di normative stringenti europee sulle quali non ci soffermiamo; per serietà, è inutile continuare a parlarne; tuttavia sappiamo anche che uno Stato è libero di sperimentare regimi fiscali all’interno del suo territorio, come già si fece l’indomani del sisma del 6 aprile proprio all’Aquila in cui fu sperimentata la cedolare secca sugli affitti del 10 o del 15%; ebbene, ora quella sperimentazione aquilana, è legge in tutta la nostra Nazione. Analogamente noi dobbiamo chiedere, allo Stato Italiano, per tutti i territori sottoposti a sisma, l’applicazione di una FLAT TAX (aliquota unica sui redditi da cittadini e da imprese) al 15% per 10 anni. Dobbiamo essere promotori di una iniziativa che unisca a noi, anche quelle parti di Umbria, Marche, Toscana ed Emilia colpite da analoghe sciagure e chiedere che questa proposta, diventi legge del nostro Stato per oggi e per il futuro. Solo un’aliquota facilitata, che peraltro farebbe emergere molta economia oggi sommersa e che quindi avrebbe costi limitatissimi per la nostra Nazione attirerebbe investimenti, sedi di società, lavoro”.

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