Aprile 19, 2024

Lago di Barrea, Soa ” L’esposto di luglio trova conferma nelle analisi Arta”

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Soa: “Il lago di Barrea non è individuato per la balneazione e quindi non monitorato secondo la legge volta alla tutela della salute dei bagnanti. Sindaci facciano il loro dovere invece di insultare su facebook chi segnala i problemi.”

L’AQUILA Soa: “Riscontrate violazioni allo scarico del Depuratore di Barrea l’1 agosto 2017; anche le acque del fosso sottostante hanno problemi rilevanti”.

Il rapporto Arta conferma: il lago di Barrea non è individuato per la balneazione e quindi non monitorato secondo la legge volta alla tutela della salute dei bagnanti. Sindaci facciano il loro dovere invece di insultare su facebook chi segnala i problemi.”- dichiara la Soa-  Il depuratore di Barrea l’1 agosto 2017 scaricava acque con livelli di coliformi tre volte i limiti di legge, con violazioni anche per i parametri “Solidi sospesi” e “Fosforo totale”. Le acque del sottostante fosso che poi, dopo poche decine di metri, recapitano nel Lago di Barrea hanno anch’esse problemi. Infine l’ARTA conferma che le acque del lago non sono individuate per la balneazione e, quindi, non vengono monitorate secondo le procedure di legge come aveva chiarito la Stazione Ornitologica Abruzzese. Infatti il 25 luglio scorso l’Associazione aveva depositato un esposto allegando immagini e video girati lungo il fosso a valle del depuratore di Barrea in cui si evidenziavano quelli che sembravano problemi evidenti (anche all’olfatto che non è riproducibile per immagini). Inoltre aveva allegato foto di persone intente alla balneazione nel lago in quel periodo”.

“Nella lettera l’Associazione aveva anche fatto la storia dei depuratori dell’area, ricordando che vi erano state criticità negli anni precedenti. Inoltre aveva precisato, citando le Delibere della Regione e il sito del Ministero della Salute, che le acque del Lago di Barrea non erano balneabili e neanche monitorate secondo i termini di legge (Decreto 116/2008). A seguito dell’esposto l’ARTA ha effettuato un monitoraggio del depuratore di Barrea in data 1 agosto 2017. Lo scarico non è risultato conforme ai limiti dell’autorizzazione per l’Escherichia coli (limite 5.000 Ufc/100 ml), presentando il valore di 15.000 Ufc/100 ml, quindi tre volte il limite. Inoltre sono risultati oltre i limiti di legge anche i “Solidi sospesi” (48 mg/L a fronte del limite di 35) il “Fosforo totale” (2,2 mg/L a fronte del limite di 2).”

“Inoltre l’Agenzia ha monitorato le acque del fosso appena a valle trovando evidenti criticità su vari parametri (fosforo, azoto e anche coliformi a 7.400 Ufc/100ml; cioè, se fosse uno scarico, quel fosso non sarebbe a norma)- continua la Soa-  Nella relazione allegata si precisa che le acque del fosso derivano quasi completamente dallo scarico del depuratore.

“Nello stesso documento ARTA conferma quello che la SOA aveva già evidenziato e, cioè, che il lago di Barrea non è individuato come area di balneazione da parte della Regione Abruzzo e per questo non è sottoposto ad alcun monitoraggio secondo le modalità previste dalla legge ai fini della tutela dei bagnanti (cioè dall’ARTA secondo un programma prestabilito e comunicato al Ministero).”

L’Agenzia nella relazione ricorda poi i dati del monitoraggio con finalità di ricerca ambientale relativi al Lago, che è attualmente classificato in categoria di qualità ecologica “Sufficiente” a fronte dell’obiettivo “Buono” che doveva essere raggiunto entro il 2015 secondo la Direttiva 60/2000/CE “Acque”. Anche questo era noto, visto che la SOA, a supporto del proprio esposto, aveva portato la documentazione ufficiale già reperibile presso la Regione Abruzzo.”

“Purtroppo, nonostante la nota della SOA fosse molto chiara e collaborativa nel segnalare problematiche del tutto evidenti, gli amministratori locali e la stessa Prefettura di L’Aquila si stanno rivelando restii a trarre le relative conseguenze da questa situazione, soprattutto per quanto riguarda l’obbligo di intervenire intanto per fermare comportamenti potenzialmente rischiosi per la salute umana, come la balneazione in acque non aperte a questo scopo, non monitorate secondo i termini di legge e in cui recapitano acque con evidenti criticità.”

“Aggiungiamo-conclude la nota-  che il turismo non si fa in questo modo. Il vicino Lago di Scanno è individuato da tempo per la balneazione e viene monitorato secondo i termini di legge. Noi quindi stiamo già predisponendo un nuovo esposto sulle omissioni che a nostro avviso stanno contraddistinguendo questa vicenda”.

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