Aprile 19, 2024

Commemorazione alla memoria dei morti abruzzesi nella tragedia di Hillcrest

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Nel 1914 nell’esplosione della miniera morirono 189 minatori su 228, 9 di questi erano aquilani

L’AQUILA “Il 19 giugno del 1914 nella di miniera di carbone di Hillcrest Mines (Passo Crowsnest, nello Stato dell’Alberta in Canada), alle 9.40 del mattino – spiega Mancini – si verificò una tremenda e devastante esplosione: dei 228 minatori che a quell’ora stavano lavorando nelle viscere della terra ben 189 rimasero uccisi. I superstiti tutti gravemente feriti e mutilati. L’incidente, il più grave di sempre avvenuto in Canada, procurò una comprensibile emozione in tutta l’opinione pubblica. Alto, purtroppo, il tributo pagato, in vite umane, dall’Italia: ben 24 morti. E tra questi, come sempre, tanti abruzzesi. I minatori provenienti dalla nostra regione e morti a Hillcrest Mines furono ben 9 ed erano tutti provenienti dalla provincia di L’Aquila. Dei loro nomi, delle loro sofferenze, delle loro vicissitudini e di ciò che soffrirono i loro cari nessuna dignitosa traccia. Trovarono la morte in quella miniera insicura, gestita dalla società ‘United Mine Workers of America’, e non ottennero alcuna giustizia. Nessuno pagò per la loro morte. Le loro vedove e i loro bambini continuarono a vivere nelle baracche per poi dover, non si sa come, continuare a lottare per sopravvivere. I minatori vennero, nella quasi totalità, seppelliti in una gigantesca fossa comune. L’opinione pubblica e le autorità nell’immediato fecero giungere messaggi e qualche aiuto. Poi, forse complice l’arrivo della Prima Guerra Mondiale, rimase solo la colpevole dimenticanza”. Così Geremia Mancini, presidente onorario di “Ambasciatori delle fiamme, dopo 103 anni ricorda le 9 vittime abruzzesi della tragedia della miniera di Hillcrest Mines. Morirono: Peter Cantalini, 33 anni, Sam Cantalini (23), Antonio Cimetta (24), Antonio Gramacci (21), tutti e quattro di Navelli; Antonio Catonio (30) di Acciano; Vito Celli (26) e Eugenio Ciccone (20), di Carrufo fraz. di Villa Santa Lucia degli Abruzzi; Luigi Fortunato (25) e Vincenzo Fortunato (31), di Ofena. 

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