Immersione in mare dei fanghi dragati al Porto di Ortona, il Via chiede approfondimenti
Immersione in mare tra Silvi e Pescara dei fanghi di dragaggio di Ortona, il Comitato VIA chiede approfondimenti.
L’area di immersione prevista è realmente disponibile?
ORTONA Il Comitato VIA nella riunione di giovedì ha chiesto approfondimenti sul contestato progetto che prevede l’immersione nel mare antistante il tratto costiero tra Silvi e Pescara di 342.000 mc di fanghi che devono essere dragati dal porto di Ortona.
Molte sono state le prese di posizione contrarie a questo progetto, compresa quella della SOA, visto che il mare Adriatico non può essere trattato come una discarica. L’immersione in mare crea una forte perturbazione sia nella colonna d’acqua sia nel fondo.
In particolare il Comitato ha chiesto di verificare se l’area individuata per l’immersione sia ancora effettivamente disponibile in quanto il Decreto ministeriale del 2011 che l’aveva individuata per lo scarico a mare di parte dei fanghi del porto di Pescara era limitato a questa località di provenienza dei materiali e comunque autorizzava un limite quantitativo di 72.621 mc (si veda a pag.19 del verbale allegato gli esiti dell’istruttoria sul punto specifico).
Inoltre il Comitato VIA, dopo aver audito l’intervento del Direttore dell’Area Marina Protetta del Cerrano, ha chiesto di approfondire l’eventuale interferenza con il Sito di Interesse Comunitario del Cerrano.
Riteniamo- dichiara la stazione ornitologica abruzzese- che su questo progetto ci debba essere la massima attenzione, visto che gli stessi studi depositati dal proponente indicano una situazione di sofferenza ambientale nell’area in cui si vorrebbe immergere il materiale. Pertanto non si può continuare come se nulla fosse, visto che l’obiettivo deve essere il miglioramento delle condizioni ambientali già in parte compromesse.