Aprile 25, 2024

Valeria Di Felice a Bacău, al Festival nazionale della creatività letteraria “Avangarda XXII”

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ROMANIA Il 25 e 26 settembre, a Bacău (Romania), in occasione della XVI ed. del Festival nazionale della creatività letteraria “AVANGARDA XXII”, è stata invitata per partecipare alle varie attività culturali del programma Valeria Di Felice, titolare della Di Felice Edizioni di Martinsicuro e autrice di vari libri di poesia tradotti in Romania, Marocco, Palestina, Giordania ed Emirati Arabi.

Il 25 settembre alle 11 si è svolto un incontro-dibattito con gli studenti dell’Istituto tecnico „Henri Coandă” sul ruolo della poesia, soprattutto in relazione ai social e a facebook.  Alle 16, Valeria Di Felice, in rappresentanza dell’Italia, ha preso parte a una tavola rotonda sulla letteratura, con riflessioni e letture di varie opere, moderata dal direttore del festival Victor Munteanu, nel palazzo della regione di Bacău, a cui hanno partecipato numerosi scrittori e critici letterari della Romania e della Repubblica della Moldavia.

Il 26 settembre alle 12 si è svolto un momento significativo che ha sugellato la collaborazione tra la casa editrice Di Felice e la Romania: è stata visitata la casa memoriale di George Bacovia (1881-1957), poeta romeno simbolo della città di Bacău, e la Di Felice ha voluto omaggiare i presenti del libro Gaudeamus  di Bacovia, tradotto in italiano perle sue edizioni da Geo Vasile.

La giornata si è conclusa con l’atteso momento della premiazione del concorso AVANGARDA XXII durante il quale i giurati Alex Ştefănescu, Ioan Holban e Victor Munteanu hanno assegnato il Premio d’eccellenza a Valeria Di Felice per il suo libro di poesie “Attese – Aşteptări”, tradotto in romeno da Geo Vasile e pubblicato in Romania nel 2016. La cerimonia si è svolta al Centro culturale e d’arte „George Apostu” in presenza di numerose personalità del mondo della cultura.

Nella postfazione del libro, il traduttore Geo Vasile scrive: «La presente silloge Attese, uscita in Romania con testo a fronte, offre quello che nella musica si chiama „variazioni su un tema”, riuscendo a definirlo da varie angolature e stati d’animo, quale rivelazione o epifania di un mondo vivibile o addirittura ideale. In altre parole, l’autrice abruzzese, in nome della sua sensibilità vulnerata come una volta Cristina Campo o Alejandra Pizarnik, ne deplora la scomparsa e al tempo stesso nutre il presagio di una „nuova frontiera” nonché di un pensiero che la possa ricondurre „all’orizzonte dell’amore”, del sogno, al riparo „dal freddo dell’assenza”. Il credo estetico del poeta tende alla bellezza sovrumana, là „dove l’aquila non teme le solitudini degli angeli”.»

Valeria Di Felice (Nereto, 1984) fonda nel 2010 la casa editrice Di Felice Edizioni.

Ha pubblicato il saggio Uomini tra realtà e immaterialità (2007), l’audiolibro Nudi abissi (2011) e le sillogi L’antiriva (2014) e Attese (2016). Le sue poesie sono state tradotte in arabo da Reddad Cherrati e in romeno da Geo Vasile e sono state pubblicate in Marocco (2012), negli Emirati Arabi (2015), in Romania (2016), in Palestina e Giordania (2017).

Nel 2016 ha curato l’antologia poetica La grande madre. Sessanta poeti contemporanei sulla Madre.

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