La storia della liquirizia in Abruzzo ad Atri

Production steps of licorice, roots, pure blocks and candy.
I primi documenti certificano la presenza della liquirizia già nel 1433
TERAMO Ultimo appuntamento l’11 Maggio del Cafè Scientifique di Atri organizzato dalla Riserva Naturale Regionale Oasi Wwf “Calanchi di Atri” sulla liquirizia e le sue virtù presso il Teatro caffè ‘900. Adriano De Ascentiis illustrerà le ultime ed esclusive novità emerse sulla “Storia della liquirizia in Abruzzo” tese alla conoscenza storica e valorizzazione del prodotto dolciario. I primi documenti sulla storia della radice dolce in Abruzzo risalgono al 1433 per il territorio di Atri, in provincia di Teramo, dove esistevano già all’epoca toponimi che richiamavano la presenza di questa, come ad esempio cosiddetta Regolizie. L’Abruzzo già nell’ ‘800 si affermava nel panorama dolciario italiano come una delle regioni più attive nella produzione di liquirizia che, richiamava molti forestieri soprattutto calabresi che spinti proprio dalla cospicua presenza di questa pianta utilizzavano i territori costieri abruzzesi come terre di conquiste e di imprenditoria. Una delle maggiori realtà legate alla trasformazione della radice rimane ancora oggi ad Atri, la Menozzi De Rosa, antica fabbrica per la lavorazione con circa 300 anni di storia alle spalle. Altre novità durante l’evento: le letture di Alberto Anello su pezzi tratti dalla storia della liquirizia atriana all’epoca del secondo conflitto mondiale ed Ezio Centini, il cioccolatiere abruzzese con uno speciale connubio tra liquirizia e cioccolato. L’Assessore alla Cultura del Comune di Atri Domenico Felicione ha intenzione di realizzare un Museo interamente dedicato alla liquirizia per dare lustro a questa tipicità locale, dalla radice alle tradizioni storiche e antropologiche sino ai più curiosi utensili e antiche tecniche di lavorazione.