Oltre 300 mila euro destinati alla ripulitura dell’alveo del fiume Pescara

Gli interventi riguarderanno un tratto di fiume di 7km dalla centrale idroelettrica di Santa Teresa di Spoltore al ponte ferroviario di Pescara
PESCARA Un investimento complessivo di 347mila euro, destinato alla ripulitura e alla manutenzione straordinaria del tratto di fiume Pescara compreso tra la centrale idroelettrica di Santa Teresa di Spoltore e il ponte ferroviario del capoluogo adriatico.
Il progetto, il primo del genere da decenni, è stato presentato questa mattina dal presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso, insieme al dirigente del Genio Civile di Pescara Vittorio Di Biase.
Gli interventi riguarderanno un tratto di circa 7 chilometri e mezzo, da cui saranno rimossi tutti i corpi estranei presenti nell’alveo: dai tronchi e rami d’albero caduti nel corso d’acqua, fino ad arrivare ai rifiuti, agli elettrodomestici gettati abusivamente ed eventualmente a carcasse d’auto e barche che dovessero essere presenti sul fondo. Lavori necessari non solo dal punto di vista ambientale, ma indispensabili anche per mitigare il rischio idraulico e garantire il naturale deflusso delle acque in caso di aumenti di portata.
Le procedure della gara d’appalto si concluderanno il prossimo 11 agosto e il cantiere potrebbe essere aperto già a metà settembre. Tutti gli elaborati progettuali sono stati redatti dagli uffici regionali, così da ridurre i costi e destinare interamente le risorse disponibili agli interventi. Con i ribassi d’asta, inoltre, potrebbe essere finanziata la manutenzione di altri 3 chilometri del corso d’acqua.
“Fino agli anni Settanta – ha spiegato D’Alfonso – questo tipo di interventi rientrava nella normale attività amministrativa. Nel tempo, però, è stato scelto di dirottare i fondi disponibili verso altre opere. Questo governo regionale, invece, ha intenzione di ripristinare una regolare programmazione di questi lavori. Dopo il fiume Pescara procederemo a reperire le risorse necessarie per tutti quei corsi d’acqua in cui la presenza di corpi estranei nel letto del fiume, mette a rischio la sicurezza di chi vive e lavora lungo le sponde”.