Febbo: Project financing sentenza che fa giustizia dopo tante battaglie
Dal 2014 ho contrastato e combattuto contro il faraonico progetto dell’allora Presidente della Regione D’Alfonso
CHIETI “Con la sentenza del Consiglio di Stato si chiude definitivamente una delle pagine più tormentate della Sanità teatina e non solo. Dal 2014 ho contrastato e combattuto contro il faraonico progetto dell’allora Presidente della Regione D’Alfonso e del suo fido assessore alla Sanità Paolucci che, partendo da una perizia del CTU della Procura di Chieti del 2012 dove si certificava che i corpi C ed F erano stati realizzati con “cemento impoverito” e quindi non a norma antisismica, e sul fatto che la Regione era in “piano di rientro” e quindi impossibilitata a contrarre mutui, presentavano in pompa magna, nella tipica modalità “dalfonsiana”, un project financing di abbattimento e ricostruzione dell’intero Ospedale clinicizzato.
Quindi non abbattimento e ristrutturazione dei due manufatti, che rappresentano poco meno del 25 % dell’intero nosocomio, ma di tutta la struttura di Colle dell’Ara. Infatti, il primo project financing presentato prevedeva anche la realizzazione di un vero e proprio centro commerciale con decine di attività, finanche un ristorante con 750 coperti dedicato a grandi eventi come matrimoni ecc. Chiaramente, per essere “appetibile e conveniente” per il realizzatore privato, era prevista anche la esternalizzazione di ben 16 servizi sanitari e non, che coinvolgevano un numero di dipendenti tra i 560 e 640. Dipendenti assunti con contratto collettivo nazionale sanità (1.400/1.600 euro mensili) che nel tempo sarebbero diventati soci di cooperative (800/900 euro mensili). Un project miliardario che aveva incassato anche la contrarietà dei dirigenti economici e sanitari e che, dopo le mie denunce, è stato totalmente rivisto e “ridotto” ma di fatto sempre insostenibile per le casse della Asl di Chieti e quelle regionali. Anche le esternalizzazioni sono state ridotte da 16 a 9 ma avrebbero comunque rappresentato un danno per la nostra economia cittadina.
Inoltre, tutti i servizi come lavanderia, pasti ai degenti, bar e altro, erano completamente appannaggio della società proponente quindi il nosocomio sarebbe stato “blindato” e gestito da un solo soggetto; tra l’altro nel progetto di riqualificazione il numero di posti auto a disposizione degli utenti non era stato aumentato e riequilibrato rispetto alle reali esigenze. Senza contare che il piano, di fatto irrealizzabile, avrebbe portato al fermo delle attività sanitarie con il conseguente danno alla nostra Facoltà di Medicina: questo era magari il vero obiettivo di qualcuno, cioè il suo trasferimento verso altri Atenei. Tutto questo fino al febbraio 2019 quando ad elezioni vinte dal centrodestra è iniziata una delicata e pericolosissima operazione di “recesso” perché allo stato dell’arte, addirittura era stata dichiarata la “pubblica utilità” per blindare l’intervento, le ditte avrebbero iniziato, come poi realmente accaduto, un contenzioso milionario per danni (decine di milioni euro) e/o riconoscimento quantomeno delle spese progettuali e fideiussorie prestate (6/8 milioni).
Peraltro tutta questa querelle ha bloccato per anni qualunque decisione di investimento sul nostro Ospedale clinicizzato. Devo ringraziare il Presidente Marsilio e l’intera maggioranza di centrodestra che, sin dal loro insediamento, hanno sostenuto le mie ragioni oltre alla nuova governance della Asl per aver fatto proprie le mie osservazioni ma soprattutto per gli investimenti milionari eseguiti comunque in questi 33 mesi e per la contestuale progettualità che si sta portando avanti in attesa dell’esito di questo contenzioso. Una decisione favorevole, finalmente, arrivata con l’esito auspicato che apre finalmente a nuovi scenari positivi sia per il nostro Ospedale sia per l’Università”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.