Rigopiano, i legali degli indagati accusano la Procura
Gli avvocati di Lacchetta e Colangeli, ritengono che la collaborazione sulle indagini dimostrata fino ad oggi sia inutile data la posizione palesemente accusatoria da parte della Procura
PESCARA Gli avvocati difensori di Lacchetta e Colangeli, rispettivamente sindaco di Farindola e tecnico comunale, attaccano la Procura di Pescara. “Tanto più convinta è l’adesione dei sottoscritti difensori all’astensione, alla luce dei concreti comportamenti posti in essere dalla Procura di Pescara nei confronti dei nostri assistiti, oggi indagati, ma già sentiti come persone informate e senza alcuna garanzia difensiva, nonostante la presenza negli uffici del difensore nominato, tenuto fuori dalla stanza dell’audizione ad onta della palese e reiterata proposizione di domande schiettamente accusatorie”. I legali dei due indagati nell’abito dell’inchiesta sulla tragedia dell’hotel Rigopiano dello scorso 18 Gennaio, dicono che ”ritengono del tutto inopportuno che i propri assistiti si sottopongano alla ripetizione dell’atto ed anzi hanno consigliato loro di avvalersi della facoltà di non rispondere e, dunque, di abbandonare la piena collaborazione alle indagini sin qui inutilmente dimostrata”.