Aprile 20, 2024

Opere, masterplan e fondi europei, Febbo: “Tutto bloccato”

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Masterplan fumoso e fondi comunitari ancora non spesi

PESCARA  “La Regione Facile e Veloce non è mai partita. Il Presidente al suo insediamento aveva promesso che riapriva in 48 ore la ex sede distilleria CVA di Ortona e dopo 40 mesi è ricoperta di solo erbacce. Dove sono i lavori e i cantieri aperti promessi? Dove sono i depuratori e in modo particolare quello di Pescara? Dove sono le opere della vasca di colmata? Dove sono i progetti sulla separazione delle acqua bianche da quelle nere? Che fine ha fatto la diga Foranea? Come mai è ancora bloccato il dragaggio al Porto di Ortona?  Che fine hanno fatto i milioni di euro sui dissesti idrogeologici? Dove sono le concessioni promesse ai sindaci che non possono fare nessun intrvento fin quando non c’è impegno di spesa controfirmato dal Servizio Bilancio? Con quali fondi le Province ed i Comuni pianificano il proprio Piano neve che devono sviluppare entro il 15 ottobre e sono ancora in attesa delle risorse del maltempo genanio 2017? Da nove mesi le ditte che hanno eseguito gli interventi chiedono di essere saldate”.

Queste sono parte delle domande sollevate dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo durante la conferenza stampa appositamente convocata. Sono tre anni e mezzo che il Presidente della Regione – spiega Febbo – gira in lungo e largo tutto l’Abruzzo promettendo progetti su progetti diventati un faldone dei sogni mentre gli abruzzesi, i giovani, i lavoratori, le imprese e le cooperative sociali attendono i bandi del POR-FESR, FSE E PSR che vergognosamente escono con il conta gocce dopo aver bloccato e ingolfando tutta la macchina regionale”.

D’Alfonso è confuso – continua Febbo –  perché se avesse letto il cosiddetto Masterplan di Chiodi, piuttosto che confrontarlo con il suo, avrebbe capito che si tratta di documenti notevolmente differenti perché contestualizzati in due diversi periodi socio-politico-economico in cui per quanto riguarda il documento del centro destra si inseriva e sviluppava subito dopo il terremoto giudiziario/politico/amministrativo ereditato sia alla luce del sisma de L’Aquila. Infatti Prisma aveva l’obiettivo di determinare e indirizzare un piano integrato di strumenti finalizzati non solo a superare l’emergenza del terremoto, ma più in generale a rafforzare e valorizzare la competitività dell’intero territorio regionale per offrire nuove opportunità di sviluppo.

 Il nostro programma era ben altra cosa dall’album di D’Alfonso ed è ben consapevole le uniche azioni, opere ed interventi messi in campo con un minimo di concretezza proviene dalla attuazione della nostra programmazione denominata PRISMA. Nello specifico a pag 33: realizzazione e riconoscimento delle Aree di Crisi della Valle Peligna e Val Vibrata;  pag 41: formazione dei Cluster ossia i Poli di Innovazione tutt’ora in piena attività come come l’Automotive di Chieti, l’Agroalimentare di Teramo, il Chimico farmaceutico di L’Aquila e Turistico nell’ Alto Sangro; pag. 42: rivisitazione e realizzazione del Capus Automotive; pag 52: Bonifica dei siti inquinati; Riprogrammazionedel POR FESR 2007/13 con la definizione del nuovo Asse VI, Recupero e Rivitalizzazione economica e sociale del territorio colpito dal sisma per il riavvio delle attività produttive nel cratere sismico de L’Aquila 2009 delle grandi imprese e delle piccole e medie soldi spesi per oltre il 100% e che la Regione facile e veloce di D’Alfonso ancora non riesce a certificare dalla Commissione Europea;

La Programmazione dei fondi per il rilancio delle attività imprenditoriali nel cratere sismico de L’aquila previste dalla cosiddetto Decreto Barca in parte gestiti da Invitalia, come il contratto di sviluppo per le grandi aziende chimico-farmaceutiche sempre de L’Aquila (centro di ricerca e innovazione “Abruzzo Regione della Vista”, “bando Fai Centro”) che il vice Presidente Giovanni Lolli conosce benissimo visto che le azione messe in campo proprio in questi mesi;  Le azioni previste nel PAR FAS 2007/2013 come la Bike To Coast e la pista della Costa dei Trabocchi adesso in fase di realizzazione. Queste sono azioni concrete e tangibili. Di altra natura invece il fatidico Masterplan di questo governo regionale che ha visto raccogliere in una sorta di album tutte le necessità dei comuni e Province a livello di infrastrutture sistema ferroviario e viabilità per le quali speriamo possano vedere al più presto la luce e prima ancora le risorse. Oggi, quantunque D’Alfonso voglia dimostrare il contrarlo, il suo Masterplan è impantanato e porta un colpevole ritardo. Oggi il presidente Luciano D’Alfonso – spiega Febbo  – ci deve dire quante delle risorse fumosamente annunciate nel Masterplan saranno veramente disponili visto che sono già tre anni di soli annunci. Al capitolo del Masterplan  – continua Febbo – dobbiamo aggiungere quello relativo ai fondi europei fermi nei cassetti della Giunta Regionale e dei vari Dipartimenti visto che parliamo di milioni di euro tra Fondo Europeo Sviluppo Regione (Fesr) e Fondo Sociale Europeo (Fse) che sarebbero dovuti già arrivare sul territorio nel periodo 2014-2020. A questi fondi vanno aggiunti i milioni di euro relativi al Programma di Sviluppo Rurale (PSR).

Un grave ritardo nella pubblicazione dei bandi europei che rischia il disimpegno dei fondi da parte della Commissione Europea e, dunque, la perdita degli stessi da parte della nostra regione. Nello specifico oggi abbiamo 120 milioni di euro del Fesr che dovevano essere pubblicati entro Marzo 2017 e 65 milioni di euro del FSE che dovevano ugualmente essere pubblicati entro Marzo 2017. Infatti il documento relativo al crono-programma stilato dai fuggitivi Direttori Savini e Gerardis  e approvato dalla giunta regionale sull’avanzamento della pubblicazione dei bandi è stato abbondantemente superato ed oggi porta un ingiustificato  ritardo posizionando l’Abruzzo in una posizione imbarazzante rispetto alle altre Regioni d’Italia. Giovani, studenti, disoccupati, imprese, aziende agricole, associazioni e cooperative sociali, attendono da tempo quelle azioni del governo regionale tanto sbandierate e promesse ma che sono ferme.

Pertanto – conclude Febbo – invito il Presidente D’Alfonso a ‘misurare’ casomai  se oggi questo esecutivo regionale sia veramente ‘all’altezza’ di guidare una Regione. Oggi purtroppo i numeri e i documenti, e non l’opposizione, certificano come l’Abruzzo sia tornato indietro: meno occupati, più disoccupati, Pil in caduta libera, Turismo con segno negativo, Cultura con fondi zero. Tutto questo per colpa di una politica da Prima Repubblica e gli abruzzesi questo lo percepiscno tant’è che anche l’ultimo rapporto del monitoraggio semestrale di Index Research,  ha certificato l’ennesimo forte calo di consenso posizionando  D’Alfonso tra gli ultimi governatori d’Italia. Speriamo che il suo Masterplan lo aiuti a risalire la graduatoria”.

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