Aprile 23, 2024

Dragaggio porto Ortona, Febbo e Di Dalmazio “Leggerezze e lacune che rallentano avvio lavori”

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Risolvere i problemi inerenti la valutazione impatto ambientale

 CHIETI “Fare piena luce sui prossimi lavori di escavazione e dragaggio dei fondali del Porto di Ortona al fine di capire se sono state rispettate tutte le modalità, procedure e prescrizioni dettate dal Comitato Via e nello specifico chiarire la pertinenza normative e legislative della Valutazione di Incidenza Ambientale”. Questo l’oggetto dell’interpellanza urgente presentata dai Consiglieri regionali Mauro Febbo (Forza Italia) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro) che sottolineano come “sui relativi lavori di Dragaggio al Porto di Ortona persistono incongruenze e punti da chiarire”.

“Nello specifico – spiegano Febbo e Di Dalmazio – è indispensabile chiarire chi sia il soggetto o Ente chiamato ad esprimersi sulla Valutazione di incidenza ambientale (Vinca). Infatti non è comprensibile e regolare che il Comitato Via abbia affermato come l’estrazione delle sabbie dragate dal porto di Ortona e depositate presso l’area Torre di Cerrano in Provincia di Teramo  ‘non comporta incidenze negative nei confronti degli habitat e specie tutelate dal SIC’ nonostante nella relazione istruttoria redatta si affermi che non compete alla Regione esprimersi sul Sito d’Interesse Comunitario. Questa è la prima grande incongruenza su cui è indispensabile fare chiarezza poiché – sottolineano Febbo e Di Dalmazio – la Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) è documentazione progettuale indispensabile e imprescindibile che non può essere evasa. Quindi se, come dichiarato dal Comitato Via, non dovesse essere la Regione a produrre tale documentazione, per legge la Regione è responsabile per la vigilanza sulla corretta applicazione della direttiva europea nel proprio territorio e nella parte di mare prospiciente (entro 12 miglia) ed in questa veste  è tenuta ad indicare al Comune di Ortona di chi è la competenza ad esprimersi sulla VINCA. Infatti l’art. 19 del codice Ambiente, al comma 3, dispone che l’autorità competente, in questo caso il Servizio VIA della Regione Abruzzo, comunichi per via telematica a tutte le Amministrazioni e a tutti gli enti territoriali potenzialmente interessati, l’avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito web. A questo cruciale nodo – continua Febbo – bisogna risolvere altre importanti questioni e capire se la destinazione a deposito nell’area in questione di sedimenti di dragaggio è compatibile con il vigente Piano Regolatore del Porto di Ortona; se il nuovo deposito di sedimenti di dragaggio sul porto di Ortona, considerato che è un intervento su una infrastruttura portuale, non rientri nelle competenze della Commissione VIA del Ministero dell’ Ambiente; se, come stabilito dall’art. 19 del codice di diritto ambientale, il progetto in esame è stato comunicato alla Sovrintendenza Beni Ambientali della Regione Abruzzo e se, infine, è stato rilasciato il Nulla Osta da parte della Sovrintendenza BB.AA e se ci sono prescrizioni”.

“Pertanto – concludono Febbo e Di Dalmazio – nonostante il dragaggio sia indispensabile e cruciale per la sviluppo della nostra Regione, ci preoccupa la leggerezza con cui è stato affrontato questo capitolo. Una leggerezza sfociata in queste lacune troppo difficili da colmare in così poco tempo e che molto probabilmente impediranno l’effettiva realizzazione dei lavori: sarebbe davvero un danno ingiustificabile”.

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