Aprile 20, 2024

Tragedia Rigopiano, i legali del sindaco denunciano la Regione

Sharing is caring!

Con la realizzazione dalla Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga, secondo la legge del 2014, forse la tragedia si sarebbe potuta evitare

PESCARA I legali del sindaco di Farindola, Lacchetta e del tecnico comunale, Colangeli, hanno mostrato le ragioni per le quali è stata presentata la denuncia alla Regione Abruzzo. “Se la Regione Abruzzo, come previsto dalla legge 170 del marzo 2014, avesse realizzato la Carta di Localizzazione dei Pericoli da valanga (Clpv), oggi le 29 persone morte nella tragedia dell’Hotel Rigopiano sarebbero vive”. L’avvocato Cristiana Valentini aggiunge: “Da quella documentazione è emerso che nel 1992 la Regione Abruzzo, insieme ad altre sette regioni, in seguito alla sciagura del Pavillon, ideò una splendida legge finalizzata a prevenire il rischio valanghe, che però è rimasta a dormire per anni nei cassetti della Regione”. “Nel marzo del 2014, improvvisamente la Regione decide di dare attuazione a quella legge, emanando la legge 170, dando contestualmente l’ordine alla Protezione civile di redarre la Clpv, essenziale per applicare la norma. Quella legge prevedeva l’obbligo per la Regione di redarre la Carta di Localizzazione dei Pericoli da valanga, prevedeva che a realizzarla fosse la Protezione civile e prevedeva che la Carta fosse approvata dalla Giunta regionale e inviata ai comuni. A partire da quel momento, la legge avrebbe imposto vincoli edilizi e ordini di sgombero per tutte le strutture situate in aree valanghive”. La Regione non ha mai redatto la Carta di Localizzazione dei pericoli da valanga, ma a pochi giorni dalla tragedia di Rigopiano la stessa Regione ha annunciato che nel 2014 si era dotata del catasto comprendente la Carta storica delle valanghe. La condotta dolosa della Regione ha portato alla richiesta della difesa degli indagati al sequestro di tutte le e-mail inviate negli uffici regionali dal 2014 ad oggi. 

About Author