Aprile 18, 2024

Rifiuti, in arrivo altra discarica a Cupello da 450.000 mc

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 La Cupello Ambiente Srl presenta al VIA il progetto per la quarta vasca da 450.000 mc

Il ricorso alle discariche non doveva essere residuale?Forum H2O: progetto insufficiente e carente.

CUPELLO La Cupello Ambiente Srl ha depositato alla Regione Abruzzo, Servizio Valutazione di Impatto Ambientale, il progetto per la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi a Valle Cena di Cupello (CH) con una capienza di 455.000 mc

“Ormai pare che il destino di quell’area lungo il Torrente Cena sia segnato- dichiara il Forum H2O-  visto che la terza vasca, sempre da 450.000 mc, è stata inaugurata solo un anno fa e già si pensa alla quarta che avrà durata di sette anni a partire dal suo completamento. Ci si chiede: ma le norme sui rifiuti non prevedono che il ricorso alle discariche sia residuale? Perchè continuare a scommettere su questa forma di gestione dei rifiuti obsoleta, secondo la Direttiva Rifiuti 98/2008 dell’Unione Europea, vincolando il futuro?

Tra l’altro questo progetto presenta diverse criticità per ammissione degli stessi progettisti. Infatti negli elaborati progettuali si legge che l’invaso dovrebbe essere scavato “all’interno di una zona destinata dal PRE del Comune di Cupello (CH), classificata come area vincolata ai fini dell’assorbimento dell’impatto ambientale della discarica”, una sorta di “zona cuscinetto” necessaria alla discarica stessa.

Si intende quindi incidere proprio su una delle poche mitigazioni esistenti all’impianto attuale cancellando con una nuova discarica proprio la zona cuscinetto!

Segnaliamo che sarà necessaria anche una Valutazione Ambientale Strategica per la variante al Piano Regolatore e stigmatizziamo che per l’ennesima volta si pensa prima al progetto e poi al piano e non viceversa come sarebbe logico e regolare. In altre regioni come la Lombardia si impone prima di verificare se il Piano può essere modificato e solo dopo si valuta il progetto.

Ulteriori criticità riguardano il fatto che l’area prescelta è:
-sotto vincolo idrogeologico;

-in area a pericolosità P1 per le frane;

-in area di tutela secondaria dei corsi d’acqua dal punto di vista paesaggistico, ad una distanza tra 50 e 150 metri dal Torrente Cena.

Altro problema riguarda la qualità dello Studio di Impatto che addirittura per i fiumi riporta i dati dei monitoraggi del 2006, undici anni fa, mentre è noto che sono disponibili i dati ARTA del 2015. Questa superficialità si traduce nell’omissione dei dati terrificanti della qualità ambientale del Torrente Cena che oggi l’ARTA classifica nella categoria peggiore, la “pessima”.

Lo studio a nostro avviso è carente non solo sotto l’aspetto delle acque ma anche per quanto riguarda i monitoraggi ambientali degli ultimi dieci anni sul funzionamento delle discariche già attive. Dove sono gli studi prescritti in quei progetti, di cui uno, quello per la seconda vasca, ha avuto la V.I.A. “in sanatoria” e “a posteriori” ad intervento ormai realizzato? Dove sono le verifiche di ottemperanza alle prescrizioni impartite? Di tutto ciò non vi è traccia sul sito della Regione come prevede la legge.

Insomma, sarebbe bene avere tutti gli elementi su cosa è avvenuto finora in termini di impatto ambientale prima di aggiungere un ulteriore elemento di pressione e, in generale, puntare su riciclo e riutilizzo dei materiali e non su nuove discariche”.

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