Aprile 25, 2024

Qualità delle acque, la Ruzzo replica a Mercante: “Potabilizzatore usato dieci volte di meno rispetto al passato”

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In merito alla nota del consigliere regionale Riccardo Mercante, la Ruzzo Reti – allo scopo di evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione – precisa di aver inviato ai competenti uffici regionali una puntuale risposta ai quesiti posti dallo stesso consigliere nella sua interrogazione.

TERAMO Ecco la risposta della Ruzzo: “Il laboratorio che esegue quotidianamente le analisi dell’acqua per conto della Ruzzo Reti possiede tutte le obbligatorie certificazioni e svolge gli esami, anche la domenica e nei giorni festivi, secondo un rigido piano di autocontrollo condiviso con il Sian della Asl di Teramo; il Sian della Asl di Teramo, a sua volta, provvede ad analizzare quotidianamente e per proprio conto, attraverso i laboratori dell’Arta, ulteriori campioni; il termine di scadenza (31 dicembre 2018) fissato per l’utilizzo del potabilizzatore non è legato alle preoccupazioni circa possibili episodi di inquinamento, dato che i parametri dell’acqua sono stati sempre nella norma, ma alla necessità di poter disporre prudenzialmente di acqua proveniente dal potabilizzatore, anche nel caso (si spera il più remoto possibile) che per qualche ragione non si disponga, anche solo temporaneamente, dell’autorizzazione alle captazioni del Gran Sasso;  questo non significa dunque che la Ruzzo Reti fornirà acqua potabilizzata sempre, ma, al contrario, che potrà utilizzarla nei casi in cui si renda necessario; a dimostrazione di quanto detto, la Ruzzo Reti fa presente che, successivamente al 2013, anno di insediamento dell’attuale presidenza, grazie a un’attenta gestione dei flussi e all’implementazione del telecontrollo, il ricorso al potabilizzatore è diminuito in maniera drastica; basti pensare che nel 2012 i metri cubi potabilizzati e immessi nella rete sono stati 18.294.550, nel 2013 sono scesi a 12.938.519 e nel 2014, con una diminuzione pari a circa 10 volte le quantità utilizzate in passato, a 1.427.551 mc. Nel 2015, un ulteriore decremento ha portato questo valore a 922.177 mc.

Si ricorda, infine, che l’Acquedotto deve garantire, come fa quotidianamente, la qualità delle acque che fornisce ai propri utenti con il monitoraggio costante delle sorgenti e delle fonti di approvvigionamento, ma non può intervenire autonomamente nella messa in sicurezza del sistema Gran Sasso.

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