Aprile 24, 2024

Crisi industriale Teramo, sciopero generale dei metalmeccanici a Napoli

Crisi del metalmeccanico: Pepe chiede che venga ripristinato in Provincia l’Ufficio Vertenze

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Vertenze storiche, come la Selta di Tortoreto e l’Atr di Colonnella, che da tempo vedono impegnati sindacati e lavoratori in un’aspra battaglia a tutela dell’occupazione

NAPOLI È stat0 indetto da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil oggi venerdì 14 giugno lo sciopero generale nazionale del settore metalmeccanico. Lavoro, salario, occupazione, equità, giustizia sociale, salute e sicurezza, saranno
le parole d’ordine di una mobilitazione nazionale che vedrà i lavoratori scendere in piazza, in tre diverse grandi manifestazioni.
Il metalmeccanici della provincia di Teramo hanno partecipato  al corteo di Napoli portando le istanze di un territorio il cui grido di allarme non si fermerà oggi  ma continuerà ad essere al centro delle rivendicazioni delle categorie sindacali metalmeccaniche.
Sono circa 750, infatti, i posti di lavoro a rischio nell’immediato, in un settore che occupa complessivamente in provincia 8.000 persone. Da un lato vi sono vertenze storiche, come la Selta di Tortoreto e l’Atr di Colonnella, che da tempo vedono impegnati sindacati e lavoratori in un’aspra battaglia a tutela dell’occupazione, dall’altro diverse aziende, anche di medie dimensioni, cominciano a dare segni di cedimento lasciando presagire un futuro fatto di ammortizzatori sociali e ristrutturazioni.
Vi sono poi le incognite legate al settore automotive i cui effetti negativi rischiano di coinvolgere anche l’indotto teramano composto da una quindicina di aziende con circa 2.000 dipendenti. Per queste ragioni da tempo stiamo cercando un confronto con la politica locale ma, con rammarico, constatiamo che si fa molta fatica a trovare, nel territorio, un interlocutore credibile che si faccia realmente carico dei problemi dei lavoratori.
Abbiamo prima assistito allo smantellamento del Servizio Relazioni Industriali della Provincia di Teramo, il cui accorpamento agli uffici della Regione Abruzzo ha impoverito il territorio di un luogo di confronto spesso utile a chiudere positivamente vertenze anche complicate, poi abbiamo avuto grosse difficoltà per avere da parte dell’Assessorato al Lavoro della Regione formali spazi di ascolto e confronto su questioni legate alla salvaguardia dei posti di lavoro.

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